(ANSA) – ROMA, 8 OTT – Dopo Huawei, altre aziende
tecnologiche cinesi finiscono nel mirino del governo americano.
L’amministrazione Trump ha infatti inserito 28 realtà cinesi
nella sua lista nera, accusandole di essere implicate nelle
violazioni dei diritti umani contro le minoranze musulmane nella
regione del Xinjiang.
L’annuncio, arrivato a poche ore dall’avvio del nuovo round
di trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina, segue il video
diffuso dalla Cnn che ritrae centinaia di uiguri con gli occhi
bendati e le mani legate dietro la schiena. Fra le realtà
colpite diverse aziende tecnologiche, ma anche entità
governative.
Nella lista nera del commercio statunitense sono finite
aziende specializzate in riconoscimento facciale ed altre
tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (AI). Tra queste
figurano due colossi cinesi della videosorveglianza, Hikvision
and Dahua Technology, le startup di riconoscimento facciale
SenseTime e Megvii Technology, e la società di riconoscimento
vocale iFlytek.
In un documento del Dipartimento del Commercio americano, si
legge che le aziende sarebbero “implicate nelle violazioni dei
diritti umani e negli abusi” derivanti dalla “attuazione della
campagna cinese di repressione, detenzione di massa e
sorveglianza ad alta tecnologia contro uiguri, kazaki e altri
membri di gruppi minoritari musulmani” nella regione autonoma
cinese dello Xinjiang.
La lista nera impedisce alle aziende iscritte di acquistare
prodotti o servizi da società americane, a meno che non
ottengano un’apposita licenza. Si tratta della stessa lista in
cui, nel maggio scorso, è finita anche Huawei, coinvolta nella
guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.(ANSA).
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